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AMABIE 
 

 In ogni epoca e ad ogni latitudine, quando l’umanità si confronta con l’imponderabile volge lo

sguardo verso entità superiori e quasi sempre affidandosi alle arti visive. La capacità di riprodurre l’esistente è infatti prerogativa umana, ma il vero potere non riguarda il mondo tangibile, bensìgli indefiniti spazi situati oltre l’apparenza del vero, luoghi magici corrispondenti al dominio delle idee. Così scopriamo che in Giappone questi “luoghi” coincidono con il mare, poiché è dal profondo degli abissi che nei tempi di epidemie emergono le Amabie, sirene con tre code di pesce, lunghi capelli e becco d’uccello. Scopriamo poi che queste creature hanno il potere di metter fine ai contagi, chiedendo al primo uomo che le incontra di essere disegnate e mostrate a più persone possibili così che altri possano disegnarle fintanto da far cessare l’epidemia.

Attingendo a questo mito popolare, lo spazio Tangram di Perugia ha lanciato in rete la proposta di disegnare un’Amabie, ricevendo sorprendentemente un vasto repertorio di versioni. Nessun limite nello stile era richiesto, tantomeno età o appartenenza culturale dei partecipanti e del resto l’abisso immaginativo in cui vivono queste affascinanti creature non conosce confini territoriali. Le sue vastità si estendono nelle smisurate lande della fantasia, toccando ogni possibile livello dell’inventiva. Come moderni ex voto sono preghiere consegnate alla storia, richieste di aiuto prospettate al mondo dell’invisibile, al luogo dove ogni essere vivente può sentirsi veramente libero.

Alcune Amabie presentano la freschezza dei disegni fanciulleschi, altre giocano con i riferimenti al mondo manga, altre ancora sorprendono per invenzioni stilistiche del tutto innovative.

Un’assoluta libertà espressiva svincolata dal reale che ricorda quella stessa vivacità

rappresentativa delle immagini di santi depositate nelle chiese medievali quando similmente, di fronte a epidemie e pestilenze, ci si affidava all’intercessione del santo.

È pur sempre il mondo degli spiriti, yōkai in giapponese, creature ultraterrene, reali

nell’immaginazione e vive per la necessità di rispondere al mistero dell’esistenza. Così sembrano essere queste Amabie, creature immaginarie ma capaci di emergere dal profondo di ognuno di noi per testimoniare la parte più nascosta dell’essere, ricordandoci quanto la nostra vita non sia di questa Terra ma di un luogo ben più vasto e smisurato.

" Andrea Baffoni "

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