INTERNATIONAL MIGRANT ARTIST
dal 3 al 6 Aprile 2019
CERP – Centro Espositivo Rocca Paolina - Perugia
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Arte contemporanea senza frontiere
Davide Silvioli
Se c'è una verità che vale per i momenti di trasformazione storica e sociale come quello corrente, questa è l'impossibilità di stabilire in modo definitivo una regola unica per lo studio e l'analisi della sua evoluzione. In un presente globalizzante costituito più da variabili che da costanti, caratterizzato da culture e grammatiche che si ibridano, risulterebbe contraddittorio – se non fuorviante – pretendere di capirne le dinamiche interne, sulla base di un monocentrismo sempre più inadeguato alla lettura dei tempi coevi. Ciò si rispecchia anche nella quadratura del panorama artistico contemporaneo, dove il concetto di periferia è progressivamente venuto meno, a favore di un policentrismo creativo che sempre più coerentemente trova dignità di narrazione. Da ormai almeno venticinque anni, il mondo dell'arte
contemporanea non è più ascrivibile al solo contesto occidentale, prima europeo e poi statunitense. In questo frattempo, soluzioni artistiche afferenti a realtà dissimili hanno dialogato sul piano del raffronto stilistico, ampliando di riflesso la complessità della discussione critica e moltiplicando, così, i codici estetici. A fronte di ciò, assistendo – verso la fine del secolo scorso – al sorgere di rassegne a più latitudini come la Biennale di Gwangju (Corea del Sud), di Sharjah (Emirati Arabi Uniti) o quella di Johannesburg (Sud Africa), è quasi automatico intuire come l'arte contemporanea, nonostante un presente politico generalizzato che attualmente sembra più incline alla separazione che alla connessione, si nutre di necessari momenti di colloquio in cui artisti di estrazione e formazione diversa, pongono a confronto le proprie ricerche. Grazie a tale fenomeno, il linguaggio della contemporaneità artistica si va declinando sempre di più al plurale, seguendo orientamenti molteplici.
Pertanto, International Migrant Artist, workshop e mostra collettiva di artisti provenienti da paesi con ambiti creativi differenti, promossa e organizzata dalle associazioni Tangram Design e Ateliers d'Art Contemporain, si colloca come un'interessante occasione di approfondimento per comprendere la capillarità con cui si sta sviluppando la scena artistica coeva. Le opere degli autori in mostra, ospitate all'interno della suggestiva cornice storica del Centro Espositivo della Rocca Paolina, riflettono di concerto per mezzo della pittura, per questa prima edizione dell'evento, sulla tematica della migrazione; argomentazione urgente per i suoi risvolti sociali che permette di osservare la permeabilità fra culture visive. Normale sottolineare come gli artisti hanno analizzato tale concetto lavorando anche sulle sue possibili derivazioni di significato, estendendo la loro attenzione pure a questioni quali l'identità, il
cambiamento, l'impermanenza, la speranza. Difatti, la materia scelta di affrontare è molto articolata e profonda, ricordando quanto proprio la migrazione – come scrive Piotr Sztompka1 – sia qualcosa di traumatico e produca scarti.
1 Cfr: P. Sztompka, The trauma of social change, in J. Alexander, R. Eyerman, B. Giesen, N.J. Smelser, P. Sztompka,
Cultural trauma and collective identity, Berkeley University of California Press, 2004, p. 162 ss.
Sicuramente risulta non banale registrare, fra gli interpreti internazionali chiamati a partecipare, la non secondaria e considerevole presenza femminile, ravvisabile nelle opere delle molte artiste di cultura islamica, di cui la comunicazione di massa dominante, spesso ferma su stereotipi stantii, mai ne racconta l'immaginario estetico e l'impegno creativo.
International Migrant Artist, grazie al coordinamento condotto da Tangram Design e Ateliers d'Art Contemporain, lascia intendere come l'inclusione sociale passi oggi quasi esclusivamente attraverso l'arte che, nel mezzo della livellante civiltà dell'account, sembra essere rimasta il solo campo d'azione ancora libero da imposizioni e costrizioni di sorta, nonché la migliore chiave per superare qualsivoglia
preconcetto.